Fratture, complicanze di fratture, pseudoartrosi (non unions e malunions) e deviazioni assiali degli arti.

Intervento chirurgico: Osteosintesi con placche viti o fissatori esterni (Ilizarov).

I nostri pazienti sono soggetti  a una serie di fratture di natura traumatica.

Le fratture necessitano di essere stabilizzate e ridotte con mezzi di sintesi interni (viti, placche, chiodi, cerchiaggi) o esterni (fissatori). Ogni frattura ha una sua storia e soprattutto una sua configurazione biomeccanica. Pertanto non esiste un mezzo di sintesi migliore in assoluto, esiste il più adatto a quella frattura e quel paziente.

La Natura ha reso  l’osso capace di un processo di guarigione (la formazione del callo osseo) che porta alla “restituzio ad integrum”, in sostanza l’osso è capace di guarire perfettamente e tornare perfettamente funzionale.

L’ortopedico traumatologo, deve solo assistere questo processo in punta di piedi, per far questo ci sono oggi mezzi di sintesi molto evoluti, che mantengono i frammenti ossei in posizione anatomica, dopo che il chirurgo  li ha ridotti.

Materiali sofisticati, placche in acciaio ortopedico, titanio, viti che si bloccano nella placca mediante filettature o “giunto conico” aiutano il chirurgo e rendono possibili interventi che anni fa erano impensabili.

Il problema è che la gestione di queste attrezzature è complessa e il rispetto delle strutture anatomiche che partecipano al commovente processo del “callo osseo”non è cosi facile e scontato, anzi.

Le complicanze e i fallimenti sono all’ordine del giorno.

I principali problemi sono:

  • Riduzione non accurata,

  • mezzi di sintesi inadeguati

  • stabilità precaria

  • infezioni postoperatorie

  • istruzioni  insufficenti o inadeguate al per la gestione del paziente

  • abuso e cattivo uso di antibiotici

Questo porta al trattamento delle complicanze che è ancor più delicato del trattamento delle fratture in prima istanza.

Tutto questo argomento è stato per quasi quattro decenni gran parte della mia vita professionale!

In altri casi le ossa crescono con deviazioni.

Esistono condizioni per le quali queste deviazioni possono interferire sulla funzionalità e in quel caso necessitano di correzione. Ci sono metodiche per effettuare la correzione progressiva, per esempio nel radio curvo, Metodo di Ilizarov.

Il grande maestro Ilizarov era un medico umano Russo che aveva avuto delle intuizioni fantastiche: i monconi ossei possono essere stabilizzati con un “telaio esterno” che li  mantiene fermi mediante morsetti e  dei sottili fili posti in tensione.

Il telaio esterno è costituito da anelli che circondano l’osso, gli anelli uniti da barre filettate, che ne rendono regolabile la posizione dall’esterno, anche dopo l’intervento.

Ma l’intuizione più grande fu quella che l’osso sano, tagliato e sottoposto a trazione, dei due monconi agli estremi dell’osteotomia poteva “rigenerare”. La trazione deve essere lenta e continua nel tempo, circa 0,25 mm ogni 6 ore.

Questo ha reso possibile la correzione di difetti ossei per il trattamento di : osteomieliti, tumori e deviazioni ossee.

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Displasia dell’anca con degenerazione artrosica